La corrente del Golfo. In questo Thread cercherò di spiegare cos'è, come si forma e qual è il suo impatto sul clima europeo. Thread lungo, buona lettura. @Terra_Pianeta


La corrente del Golfo rappresenta il braccio nord atlantico di una vasta e complessa circolazione oceanica che interessa tutto il globo, nota come circolazione termoalina globale, o great conveyor belt. 1/1


La presenza di questi immensi fiumi oceanici è fondamentale nello scambio termico Polo-Equatore, nonché nella distribuzione di nutrienti. Il motore che genera e mantiene viva la circolazione termoalina, lo dice il nome stesso, è il gradiente dato da salinità e temperatura. 2/2


Immaginate un immenso nastro trasportatore: nella parte superficiale scorrono acque calde che a causa dei venti dominanti migrano verso il Polo, qui si raffreddano fino al punto di congelamento rilasciando il sale contenuto e diventando, quindi, molto dense e pesanti. 3/3


Eccoci quindi alla curva del nostro nastro trasportatore immaginario: le acque fredde e salate sprofondano verso gli abissi ripiegando verso sud e richiamando, a causa della spinta data dall’inabissamento, altra acqua calda dalla regione equatoriale. 4/4


Indovinate dove nasce tutto questo? Proprio nel vicino Nord Atlantico. La Corrente del Golfo, quindi, non è soltanto l’estensione più settentrionale dell’intero meccanismo, ma è anche il suo innesco principale. 5/5

scijinks.gov/review/gulf-st…


Le zone di inabissamento più potenti si trovano poco a largo delle coste groenlandesi, mentre le aree di riemersione delle acque profonde si collocano in determinate aree dell’oceano Indiano e dell’oceano Pacifico. 6/6


Ciò significa che la parte profonda del nostro nastro trasportatore si spinge fino alle coste antartiche compiendo un viaggio planetario. Si stima che per completare il ciclo le acque profonde impieghino circa 1000 anni. 7/7


La risalita delle correnti (upwelling) è fondamentale per la catena trofica, infatti esse sono ricche di nutrienti e anidride carbonica. 8/8


Oltre a nutrire, il grande fiume oceanico influenza significativamente il clima globale e regionale. Nel nostro caso la Corrente del Golfo, nella sua parte superficiale, è un formidabile emettitore di calore verso l’Europa occidentale e settentrionale. 9/9


Masse d’aria tiepida sospinte verso ovest dalle correnti occidentali rendono gradevoli climi che altrimenti sarebbero molto più severi. 10/10


Basti pensare a classici esempi come Londra, Glasgow, Dublino, Parigi, Brest o Bergen, città poste ad alte latitudini, ma caratterizzate da un clima estremamente mite, in particolar modo in inverno. 11/11


Per avere un’idea dell’effetto mitigante della Corrente del Golfo basta confrontare la temperatura medie di gennaio di Montreal, Canada (45°N / -8 °C) con quella di Bergen (60°N / +2 °C).


La Corrente del Golfo influenza anche la formazione dei ciclonici extratropicali (VP islandese) e tropicali. Vortici periferici staccati dal flusso principale, denominati eddies e causati da curvature legate alla conservazione della vorticità potenziale, hanno impatti locali.


La Corrente del Golfo alterna fasi in cui è particolarmente forte, ad altri in cui risulta meno intensa, si tratta di fluttuazioni normali che nella loro trattazione più semplice vengono descritte da un indice denominato AMO. 13/13


L’alternanza tra periodi più o meno intensi ha impatti sulla circolazione meteorologica europea, ad esempio sulle estati nel nord Europa e nel Mediterraneo. 14/14


Va tuttavia sottolineato che a livello climatico (inteso come contributo termico globale) queste oscillazioni periodiche hanno un impatto molto modesto. Ma cosa succederebbe se la Corrente del Golfo di bloccasse e con essa si modificasse la great conveyor belt? 15/15


Film apocalittici a parte, un evento del genere si è verificato circa 11500 anni fa, dando vita ad una fase climatica particolare, protrattasi per circa 1000 anni, denominata Youger Dryas. 16/16


All’epoca il sole, a causa di favorevoli condizioni astronomiche, aveva cominciato a smantellare le grandi calotte di ghiaccio del nord emisfero di cui oggi rimangono solo dei “frammenti” (Groenlandia). 17/17


Durante l’estate sul polo nord giungeva molta più energia solare di quanta non ne arrivi oggi e ciò diede inizio alla fase di deglaciazione (interglaciale). 18/18


L’immensa calotta che ricopriva gran parte del Nord America, la Laurentide, cominciò a fondere rapidamente favorendo, nella sua porzione meridionale, la formazione di un vasto lago d’acqua dolce (Agassiz). Le acque del lago iniziarono a fluire nell’Oceano Atlantico 19/19


L’immissione di migliaia di chilometri cubi d’acqua dolce in Atlantico (ma non solo) in tempi relativamente brevi ridusse drasticamente la salinità interrompendo la Corrente del Golfo. 20/20


Ciò causò un repentino raffreddamento del clima euro-atlantico con un ritorno a condizioni glaciali per circa 1000 anni. Minori furono gli effetti sul resto del globo. 21/21


Negli ultimi decenni, a causa del riscaldamento climatico, assistiamo a un’accelerazione della fusione dei ghiacciai periferici groenlandesi, nonché ad un aumento della portata dei fiumi siberiani. Ciò si traduce in un incremento dell’immissione di acqua dolce nel nord Atlantico


Un trend destinato a intensificarsi in futuro. Quindi verso un altro Youger Dryas? Il riscaldamento climatico potrebbe portare al paradosso di un raffreddamento, quantomeno in Europa? La risposta è no, o meglio ni....


Rispetto a 11500 anni fa abbiamo un mondo completamente differente, non esistono più grandi calotte capaci di modificare le correnti a getto e soprattutto temperatura e CO2 sono notevolmente più elevate.


In un contesto del genere un indebolimento (il blocco appare molto improbabile) della corrente del Golfo avrebbe impatti limitati, infatti si osserverebbe un calo della temperatura in un’area circoscritta (Nord Europa), mentre il resto del globo continuerebbe a scaldarsi. 25/25


Non solo, una volta riassorbito l’indebolimento, le aree precedentemente raffreddatesi recupererebbero in pochi anni quanto guadagnato dal resto della Terra. In altre parole l’eventuale raffreddamento sarebbe o annullato o fortemente ridotto dal riscaldamento preesistente. 26/26


Top