Qualche anno fa ho perso il lavoro, sono andata in depressione, (scusate, depressione non si può dire, me lo ha detto il dottore) vivevo (e ancora vivo) in un posto piuttosto isolato, dove non conoscevo nessuno, in una casa troppo grande per una me che rimanevo>>


sola per 13 ore al giorno. Non uscivo mai perché non sapevo dove andare e non riuscivo manco a rimanere incinta, ma quello era l’ultimo dei problemi, miei, perché per gli altri sembrava una tragedia: “eccommemai??” “c’hai qualcosa che non va?” “hai fatto le visite?”>>


insomma, mi hanno “rotto” e io ho “tagliato” con un sacco di gente. Una tragedia insomma, ma piccola, perché io non sono una da grandi tragedie, solo che poi non parlavo più (e questo per me è un sintomo piuttosto grave) e stavo sempre a pulì’: i vetri, i pavimenti,>>


la cucina, il giardino senza mai vederne la fine e per nessuno in realtà, nessuno veniva a trovarmi, ma se non lo facevo piangevo e quindi lo facevo. Dalla mattina alla sera così e qualche volta pure la notte. Durante il lockdown sono tornata qualche volta a quel periodo,>>


solo che adesso sono bionda e più vecchia e sicuramente più stanca e co’ due creaturemefiche con 265000 bisogni. Ma non posso lamentarmi, ora come allora: ”a Luci’, io non ce la faccio più a stare sempre sola e sempre a casa” dicevo alla mia migliore>>


amica che adesso non so più chi sia, né dove sia. Lei :”ma dai che c’hai una bella casa e un marito, che vuoi di più?” che voglio di più? e mia madre:”...devi sopporta’, passerà...tu SEI FORTE!” Avoja ma’, so’ forte io, fortissima, me lo dite da quando sono nata>>


(che poi piccola non so mai stata, perché a 6 anni ero alta 1,50 e mi attributivano tutti responsabilità che non potevo sostenere) “TE CHE SEI GRANDE...guarda gli altri ragazzini!” “nun so’ grande ma’, so’ solo alta!!” ma non lo dicevo, mi prendevo l’onere ma gli onori>>


non c’erano mai, semmai rimproveri. La recente “reclusione” ha avuto su di me un effetto devastante e questa casa che aveva già tentato di uccidermi una volta cha provato di nuovo, e pensare che l’ho progettata io, la mia casa, pensata io, eppure quando si mette d’impegno>>


diventa una trappola mortale, “esci no?” mi dicevano, “e dove vado? da sola come i matti?” poi sono uscita da sola, come i matti, per andare da nessuna parte a fare niente, e piano piano un po’ alla volta è passato. “vedi che sei tu? di che ti lamentavi?” ma infatti,>>


non devo lamentarmi, perché sono fortunata io... Ma allora perché quando ho visto l’unico dottore in vita mia che si occupa di gente che non si lamenta, si è incazzato e mi ha detto che devo lamentarmi? Che DEVO chiedere ed esigere aiuto? E io lo chiedo l’aiuto,>>


lo chiedo sempre ma non sembra serva a molto, però una cosa la chiedo a voi, quando scherzate su un eventuale altro lockdown o addirittura ve lo augurate, pensate ai lavoratori, ai bambini, agli anziani (che se li recludi rischiano di non riuscire ad uscire mai più)>>


ed in ultimo alle persone come me, che hanno poco di cui lamentarsi ma rischiano di non avere più nulla di cui gioire. grazie.


Top